Preoccuparsi al primo sintomo influenzale è abbastanza normale, ciò che invece deve confortarci è sapere che ad ogni singolo sintomo corrisponde una diagnosi precisa ed oculata,una diagnosi che il nostro medico curante deve saper individuare, indirizzandoci in farmacia con la giusta prescrizione che elenchi i medicinali più appropriati da prendere.
Così, naso che cola, mal di gola o pressione agli occhi potrebbero orientarci nella giusta direzione, quella cioè che ci permetterà di scovare la causa della nostra insofferenza.
Fare mente locale e prestare attenzione ai sintomi, quindi, è fondamentale per dedicarsi alle cure opportune e ai rimedi più efficaci possibile.
Occorre, innanzitutto, chiedersi da quanto tempo siano comparsi i sintomi.
Un comune raffreddore, ad esempio, può durare in media dai sette ai dieci giorni.
Se esso sfocia in un’insistente febbre alta, sono automaticamente da escludere molte forme allergiche che, di solito, comportano un leggero stato influenzale.
Secondo gli esperti del Medical Center dell’Universita’di Stanord, la maggior parte delle allergie necessita di antibiotici antistaminici che, a lungo andare, può creare dipendenza e/o assuefazione, vanificando così il loro effetto sull’organismo.
Persino le vertigini sono una naturale conseguenza di attacchi allergici, i quali minano l’equilibrio cerebrale del paziente, indebolendo i meccanismi di autodifesa e rafforzando le nostre paure, avvalorate dalla mancata fisicità di cui il nostro corpo può in quel momento disporre.