Sapere quale sia la durata media di sopravvivenza del virus è fondamentale per prendere le necessarie contromisure e imparare a difendersi da esso.

La percentuale di contagiosità del rinovirus è maggiore nei primi tre giorni, quando la concentrazione della secrezione nasale raggiunge livelli altissimi.

Sarà, dunque nei primi tre giorni di raffreddore che dovremo porre la massima attenzione e correre subito ai rimedi.

Il medico e scrittore Atul Gawande, in un articolo pubblicato dalla rivista New Yorker, ha spiegato, già nel 1973, come un virus potesse sopravvivere anche su tessuti di nylon, seta, legno, acciaio e sulla pelle.

Il virus sembra trovare il suo habitat naturale soprattutto su superfici non porose, trovando invece difficile diffusione su fazzoletti di carta o cotone.

Un particolare sorprendente.

Se i partecipanti all’esperimento toccavano le zone contaminate, senza neppure sfiorarsi vicendevolmente le mani, il rischio della contagiosità era più alto del 50 per cento, a dimostrazione di quanto l’infezione prescindesse persino dal contatto diretto.