È l’acronimo hRSV a definire scientificamente il virus respiratorio sinciziale, contratto sia direttamente che per inalazione di goccioline presenti nell’aria.
Si tratta di un virus appartenente all’ordine Mononegavirales, nella famiglia delle Paramyxoviridae, nonché nella sottofamiglia Pneumovirinae, e infine classificato nel Genere Pneumovirus. Sono diffusi virus sinciziali anche per mammiferi quali bovini, ovini e topi.
La variante che infetta l’uomo è identificata come l’agente eziologico diretto responsabile della bronchiolite e della polmonite infantile.
Fu individuato nel 1956 da Chanock e già dal 1960 fu messo a punto un vaccino.
Nondimeno, l’immunità acquisita da hRSV, anche in presenza di anticorpi, è solo parziale e temporanea, per cui i lattanti sino a tre, quattro mesi di vita vi sono particolarmente esposti.
Annidandosi prima nel naso e poi nella faringe, si diffonde successivamente nel tratto respiratorio inferiore, senza procurare danni all’epitelio.
Siamo davanti ad un virus cosiddetto “stagionale”, perché particolarmente attivo, in inverno, ma questo non significa che non possa colpire anche nelle altre stagioni.
Le mamme dei piccoli neonati sono avvisate…