L’Unione Europea evidenzia una netta distinzione fra la medicina tradizionale e quella non convenzionale, ovvero le conoscenze e le teorie basate su credenze provenienti da diverse culture e utilizzate, soprattutto, a scopo preventivo per il miglioramento di malattie fisiche e mentali.
La medicina non convenzionale ha nei confronti della malattia un atteggiamento ‘olistico’, ovvero considera il malato nella sua complessità di individuo, trascendendo il singolo organo infetto.
In questo modo, ci si allontana dalla diagnosi nosologica della malattia, quella, cioè, che rileva la malattia partendo dai sintomi che la caratterizzano.
La medicina omeopatica, ad esempio, trae ispirazione dal motto latino ‘similia similibus curantur’, vale a dire ‘il simile cura il suo simile’, e in questa concezione la malattia viene vista come il tentativo da parte dell’organismo di ripristinare l’equilibrio andato perso a causa dell’infezione.
L’omeopatia, quindi, individua i rimedi attraverso una valutazione complessiva dei sintomi dell’organismo, adottando, come sopra accennato, una visione olistica nei confronti di una qualsivoglia diagnosi.
In qualsiasi approccio medico, le sostanze diluite in un’unica soluzione possono sortire effetti benefici o dannosi a seconda della concentrazione con cui è utilizzata. I
n ogni composto, quindi, la dinamizzazione del liquido infonde proprietà terapeutiche anche a dosi infinitesimali.